LA 1°I HA TRIOFATO !!!
1° POSTO CLASSI PRIME:
TIGER / LOREN OLLAGNERO
2°POSTO CLASSI PRIME:
MELANZANA JONES / DAVIDE RIBAUDO
eccovi i testi vincitori
TIGER
C’era una volta, in un paese lontano, un sovrano avido e
malvagio che aveva raccolto nelle sue serre i semi di tutte le piante del mondo,
deciso a custodirli e a non condividerli con nessuno. Ma ormai solo i suoi
campi, i suoi orti e i suoi giardini davano frutti, il resto del mondo era
attanagliato dalla carestia e dalla fame.
Il
re aveva una figlia molto gentile di nome Giada, ella era contraria alle
malefatte del padre, ma non aveva modo di fermarlo. Per
aiutare la gente del villaggio, usciva di notte con dei cereali e li
distribuiva alle persone più bisognose. Tra gli
abitanti del paese c’era un giovane di nome Evan, che aveva la madre in
pericolo di morte a causa della carestia.
Una
sera il ragazzo andò a chiedere alla principessa del cibo per sua mamma, che
quella notte si sentiva particolarmente male; allora la ragazza gli diede un
sacchettino di orzo e uno di grano
e disse :”Mi dispiace molto, ma è tutto
quello che mi rimane, domani tornerò con altri cereali!”;
il giovane ringraziò
e tornò a casa.
Arrivato
alla sua dimora, andò a cuocere il grano
e lo portò alla madre; l’orzo invece lo tenne lui, con l’intenzione di andare
alla ricerca di una piccola pianura sul colle lì vicino sulla quale coltivarlo. Andò in camera sua a prendere
una spada e poi si mise in marcia. Si raccontava che su quel colle ci fosse un drago a guardia di un giardino
segreto dove, appena un seme toccava terra, cresceva in un attimo e diventava pianta Neanche il re osava salire sulla collina per paura del feroce guardiano. Evan,
invece, non aveva alcun timore e si
incamminò alla ricerca di quel posto misterioso; dopo aver setacciato l’altura da cima a
fondo, si stava quasi per arrendere, quando incontrò la creatura sputafuoco: il giovane estrasse la spada , pronto a
combattere, ma il drago non attaccò,
perché non era un animale cattivo, combatteva contro chi pensava solo a se
stesso; visto che il giovane aveva buone intenzioni, gli fece strada fino al
tronco di un albero cavo e gli fece segno di accomodarsi all’interno; allora il
ragazzo entrò e si ritrovò in uno splendido giardino.
Appena lasciò cadere un semino di
orzo, nacque una piantina che crebbe immediatamente.
A quel punto uscì ed andò a
chiamare sua mamma, Giada e tutti gli abitanti del villaggio, tranne il
sovrano, e insieme piantarono tanti semi che produssero subito cereali e così
tanto cibo da nutrire tutto il mondo.
In questo modo la madre di Evan
guarì e tutti vissero felici e contenti.
Aspettate!!! Non proprio tutti, perché il re,
cercando il giardino, incontrò il drago che lo inseguì fino alla morte!
Loren Ollagnero
MELANZANA JONES
ALLA RICERCA
DEL RACCOLTO
PERDUTO
C'era una volta, in un paese lontano, un
regno che un tempo era stato florido e rigoglioso, ma che da alcune settimane
era spazzato giorno e notte da venti aridi e roventi, che avevano deposto sul
terreno uno spesso strato di sabbia.
La popolazione era allo stremo: l'acqua stava
esaurendosi e nei campi non cresceva più nulla.
Un giorno, un ragazzo forte, coraggioso
e impavido, di nome Herakle, decise di scoprire da cosa erano causati quei
secchi e aridi venti desertici. Così mise in uno zaino tutto il cibo che poté,
salutò la madre e partì. Andò a consultare il vecchio saggio del villaggio, che
gli rivelò l'origine dei venti che da tempo devastavano i campi: provenivano
dalla Montagna del Nord, la cui cima superava le nuvole!
Herakle ringraziò e uscì, deciso ad
esplorare il “fantomatico” luogo.
Fu un viaggio lungo e faticoso, ma
l'eroe non si scoraggiò e, al decimo giorno, si trovò ad un passo dalla cima;
inspirò profondamente e la superò. Vide avanti a sé il cancello di una villa
enorme, circondata da un giardino verde con ogni tipo di fiore possibile ed
immaginabile, tutti coloratissimi... sembrava il paradiso!
Sorpreso, il ragazzo suonò il campanello
e le porte si aprirono automaticamente; arrivarono degli strani individui, con
quattro braccia, sei piedi e una testa sproporzionata a forma di uovo di
gallina, che presero Herakle per un braccio e lo accompagnarono nel palazzo. In
una stanza decorata d'oro, con al centro una poltrona imbottita, c'era un
personaggio che aveva l'aspetto di un re seduto sul trono, circondato da servi
che lo sventagliavano e gli limavano le unghie.
“Capisci la mia lingua?”, gli chiese
l'eroe
”Certo che la capisco”, rispose il
personaggio; così Herakle iniziò a discutere chiedendo che popolazione fossero
e come facessero ad avere un giardino così rigoglioso... e allora il re decise
di spiegargli tutto. Erano degli alieni: il loro pianeta era stato invaso e, per
sopravvivere, erano scappati sulla Terra, su quella montagna ma, dato che non
sapevano come coltivare i campi, rubavano il raccolto ai villaggi grazie ad un
marchingegno magico che scatenava quel vento secco e faceva in modo che le
piante crescessero nel loro giardino e
non nelle serre e nei campi degli umani. Herakle gli spiegò che al villaggio
morivano di fame e che, se avessero smesso di rubare il raccolto, avrebbe
insegnato loro a coltivare normalmente.
Il sovrano accettò, i patti non vennero
infranti da nessuna delle due parti, così tutti vissero, per sempre, felici e
contenti!
Davide Ribaudo