Benvenuti nel nostro blog!

Benvenuti nel nostro blog!

domenica 12 aprile 2015

PRIMO PREMIO LETTERARIO PIERO CALAMANDREI

LA 1°I HA TRIOFATO !!!

1° POSTO CLASSI PRIME: 
 TIGER /  LOREN OLLAGNERO

2°POSTO CLASSI PRIME: 
  MELANZANA JONES / DAVIDE RIBAUDO

eccovi i testi vincitori



TIGER 

C’era una volta, in un paese lontano, un sovrano avido e malvagio che aveva raccolto nelle sue serre i semi di tutte le piante del mondo, deciso a custodirli e a non condividerli con nessuno. Ma ormai solo i suoi campi, i suoi orti e i suoi giardini davano frutti, il resto del mondo era attanagliato dalla carestia e dalla fame.                                                                                                                                           

Il re aveva una figlia molto gentile di nome Giada, ella era contraria alle malefatte del padre, ma non aveva modo di fermarlo.                                                                                                                          Per aiutare la gente del villaggio, usciva di notte con dei cereali e li distribuiva alle persone più bisognose.  Tra gli abitanti del paese c’era un giovane di nome Evan, che aveva la madre in pericolo di morte a causa della carestia.                                                                                                                   Una sera il ragazzo andò a chiedere alla principessa del cibo per sua mamma, che quella notte si sentiva particolarmente male; allora la ragazza gli diede un sacchettino di orzo e uno di grano
 e disse :”Mi dispiace molto, ma è tutto quello che mi rimane, domani tornerò con altri cereali!”;
 il giovane ringraziò e tornò a casa.                                                                                                              Arrivato alla sua dimora,  andò a cuocere il grano e lo portò alla madre; l’orzo invece lo tenne lui, con l’intenzione di andare alla ricerca di una piccola pianura sul colle lì vicino sulla quale coltivarlo.   Andò in camera sua a prendere una spada e poi si mise in marcia.                                      Si raccontava che su quel colle ci fosse un drago a guardia di un giardino segreto dove, appena un seme toccava terra, cresceva in un attimo e diventava pianta                                                                  Neanche il re osava salire sulla collina per paura del feroce guardiano.                                               Evan, invece,  non aveva alcun timore e si incamminò alla ricerca di quel posto misterioso;  dopo aver setacciato l’altura da cima a fondo, si stava quasi per arrendere, quando incontrò la creatura sputafuoco:  il giovane estrasse la spada , pronto a combattere,  ma il drago non attaccò, perché non era un animale cattivo, combatteva contro chi pensava solo a se stesso; visto che il giovane aveva buone intenzioni, gli fece strada fino al tronco di un albero cavo e gli fece segno di accomodarsi all’interno; allora il ragazzo entrò e si ritrovò in uno splendido giardino.
Appena lasciò cadere un semino di orzo, nacque una piantina che crebbe immediatamente.
A quel punto uscì ed andò a chiamare sua mamma, Giada e tutti gli abitanti del villaggio, tranne il sovrano, e insieme piantarono tanti semi che produssero subito cereali e così tanto cibo da nutrire tutto il mondo.
In questo modo la madre di Evan guarì e tutti vissero felici e contenti.


 Aspettate!!! Non proprio tutti, perché il re, cercando il giardino, incontrò il drago che lo inseguì fino alla morte!
Loren Ollagnero


MELANZANA JONES

ALLA RICERCA
 DEL RACCOLTO  PERDUTO

C'era una volta, in un paese lontano, un regno che un tempo era stato florido e rigoglioso, ma che da alcune settimane era spazzato giorno e notte da venti aridi e roventi, che avevano deposto sul terreno uno spesso strato di sabbia.
 La popolazione era allo stremo: l'acqua stava esaurendosi e nei campi non cresceva più nulla.
Un giorno, un ragazzo forte, coraggioso e impavido, di nome Herakle, decise di scoprire da cosa erano causati quei secchi e aridi venti desertici. Così mise in uno zaino tutto il cibo che poté, salutò la madre e partì. Andò a consultare il vecchio saggio del villaggio, che gli rivelò l'origine dei venti che da tempo devastavano i campi: provenivano dalla Montagna del Nord, la cui cima superava le nuvole!
Herakle ringraziò e uscì, deciso ad esplorare il “fantomatico” luogo.
Fu un viaggio lungo e faticoso, ma l'eroe non si scoraggiò e, al decimo giorno, si trovò ad un passo dalla cima; inspirò profondamente e la superò. Vide avanti a sé il cancello di una villa enorme, circondata da un giardino verde  con ogni tipo di fiore possibile ed immaginabile, tutti coloratissimi... sembrava il paradiso!
Sorpreso, il ragazzo suonò il campanello e le porte si aprirono automaticamente; arrivarono degli strani individui, con quattro braccia, sei piedi e una testa sproporzionata a forma di uovo di gallina, che presero Herakle per un braccio e lo accompagnarono nel palazzo. In una stanza decorata d'oro, con al centro una poltrona imbottita, c'era un personaggio che aveva l'aspetto di un re seduto sul trono, circondato da servi che lo sventagliavano e gli limavano le unghie.
“Capisci la mia lingua?”, gli chiese l'eroe
”Certo che la capisco”, rispose il personaggio; così Herakle iniziò a discutere chiedendo che popolazione fossero e come facessero ad avere un giardino così rigoglioso... e allora il re decise di spiegargli tutto. Erano degli alieni: il loro pianeta era stato invaso e, per sopravvivere, erano scappati sulla Terra, su quella montagna ma, dato che non sapevano come coltivare i campi, rubavano il raccolto ai villaggi grazie ad un marchingegno magico che scatenava quel vento secco e faceva in modo che le piante crescessero nel loro giardino  e non nelle serre e nei campi degli umani. Herakle gli spiegò che al villaggio morivano di fame e che, se avessero smesso di rubare il raccolto, avrebbe insegnato loro a coltivare normalmente.
Il sovrano accettò, i patti non vennero infranti da nessuna delle due parti, così tutti vissero, per sempre, felici e contenti!

Davide Ribaudo

Nessun commento:

Posta un commento